Ecosistema

Una barriera sull’Arno per fermare i rifiuti prima che arrivino al mare

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Mozione di Sì Toscana a Sinistra impegna la Giunta a replicare progetto già sperimentato sul Po. Il capogruppo Fattori: “Ormai isole di plastica anche nell’Arcipelago toscano”.

 

di Iacopo Ricci

Non c’è tempo da perdere. Bisogna mettere in campo – e subito – dei progetti per intercettare i rifiuti nelle acque dei fiumi prima che arrivino al mare. Simili nella sostanza – anche se con sfumature diverse – due mozioni approvate il 15 gennaio dal Consiglio regionale. E quando si parla di rifiuti marini (marine litter) ovviamente si intende la plastica, che ne costituisce la quasi totalità (il 95%).

La prima mozione, presentata da Sì Toscana a Sinistra, impegna la Giunta ad attivarsi per replicare in Toscana il progetto già sperimentato con successo sul fiume Po. Invece che ‘Po d’aMare’ si chiamerà dunque ‘Arno d’aMare’ la barriera concepita per intercettare i rifiuti sul principale fiume toscano prima che arrivino al mare, per poi selezionarli e avviarli al recupero e al riciclo.

L’atto impegna anche a progettare una campagna – rivolta soprattutto ai giovani – che informi sulle conseguenze dell’inquinamento da plastiche e da microplastiche. Infine si sollecita a intervenire presso il Governo perché sia approvato il più rapidamente possibile il disegno di legge “Salvamare” contro la plastica monouso.

Ormai anche il Mediterraneo ospita isole di plastica – ha spiegato in aula il capogruppo Tommaso Fattoriconcentrazioni di plastica galleggiante paragonabili a quelle oceaniche, con un accumulo di detriti tra le 1.000 e le 3.000 tonnellate. Ve ne sono anche a nord dell’Elba e tra la Corsica e Capraia, quindi nell’Arcipelago toscano, come hanno rivelato gli studi del CNR”. Il Mediterraneo è anche uno dei mari con la più alta concentrazione di microplastiche al mondo, ha continuato Fattori. E poiché la gran parte dei rifiuti proviene dalla terraferma e raggiunge il mare attraverso i fiumi “il metodo più efficace è intercettare la plastica prima che giunga al mare attraverso una barriera, avviando poi i materiali recuperati al riciclaggio. Il progetto pilota ‘Po d’aMare’ ha dato ottimi risultati ed è replicabile anche sul fiume Arno, con costi contenuti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la mozione di Enrico Sostegni (Pd) che impegna l’esecutivo a coinvolgere i soggetti che si occupano della gestione dei corsi d’acqua, dalle Autorità di Bacino ai Consorzi di bonifica, in un progetto di studio per  “applicare in ambito regionale la tecnica volta a intercettare i rifiuti presenti nelle acque fluviali prima che giungano al mare”.

«Addirittura – spiega Sostegni – secondo alcune metodologie è possibile ricercare e bloccare i rifiuti non solo al momento del loro ingresso in mare, ma ancor prima del loro ingresso nei fiumi. La Regione Toscana ha contribuito ad attivare con successo il progetto sperimentale  Arcipelago pulito, che ha già prodotto risultati molto incoraggianti. Credo che questo sforzo possa essere rafforzato e migliorato con un’azione che parta dall’inquinamento presente nei fiumi della nostra regione».

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