Pesano tutto, tengono un diario e producono solo tre chili e mezzo all’anno a persona di rifiuti non riciclabili. Adesso il Comune punta a raddoppiare le adesioni.
CAPANNORI (Lu) – Può sembrare incredibile ma ci sono famiglie che producono solo tre chili e mezzo di rifiuti non riciclabili all’anno a persona. Si tratta delle “Famiglie Rifiuti Zero” di Capannori, una quarantina di nuclei per un totale di circa 150 persone. Un progetto sperimentale che va avanti da un paio d’anni ed è frutto della stretta collaborazione tra il Comune, il Centro di Ricerca Rifiuti Zero guidato da Rossano Ercolini e il gestore dei servizi ambientali Ascit.
Chi aderisce si impegna a rispettare le regole previste da un apposito disciplinare: avere un composter, auto-pesare i rifiuti differenziati, annotare i conferimenti di pannolini e pannoloni, portare gli ingombranti che possono essere riparati o riusati ai centri di riuso ‘Daccapo’, quelli irrimediabilmente rotti alle isole ecologiche. Tutti i dati relativi a pesature e conferimenti devono poi essere annotati su un diario che viene fornito a ciascuna famiglia.
Quest’impegno viene premiato con un sostanzioso sconto in bolletta, che finora è stato del 30%. Da quest’anno il Comune di Capannori ha deciso di rendere ancora più leggere le bollette dei rifiuti di questi cittadini virtuosi facendo salire dal 30% al 40% lo sconto sulla parte variabile della tariffa per le “Famiglie Rifiuti Zero”.
Il potenziamento dello sconto rappresenta un premio per chi si impegna a ridurre gli scarti e un incentivo per nuove adesioni. Il Comune punta infatti al raddoppio nel 2019. Per questo mercoledì 16 gennaio alle 21 nella sede del Centro Ricerca al Parco Scientifico di Capannori è stato convocato un incontro aperto sia ai nuovi interessati a partecipare al progetto, sia a coloro che ne fanno già parte.
“In questi primi due anni di sperimentazione – afferma l’assessore all’Ambiente Matteo Francesconi – siamo riusciti a creare una comunità di 40 famiglie fortemente consapevoli e sensibili all’obiettivo ultimo della strategia ‘Rifiuti Zero’. Grazie a una modifica coscienziosa delle abitudini, per esempio scegliendo prodotti con minor imballaggio possibile, abbiamo dimostrato che è possibile raggiungere risultati che solo pochi anni fa sembravano utopici. Ecco perché vogliamo che sempre più cittadini aderiscano al progetto, estendendo i benefici economici e ambientali”.
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