Agricoltura

Crisi del pecorino verso la soluzione, la Regione stanzia 2 milioni

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La situazione era precipitata il mese scorso quando 99 allevatori avevano ricevuto da Granarolo e Alival la disdetta delle fornitura del latte. Remaschi: rilanceremo l’intera filiera.

 

di Gabriella Congedo

Con una variazione al bilancio 2019 la Regione mette sul piatto 2 milioni di euro per risolvere la crisi del pecorino toscano. Soldi destinati a interventi per sostenere i produttori e promuovere il prodotto toscano sui mercati interni e internazionali.
La situazione era precipitata il mese scorso, quando 99 allevatori avevano ricevuto da Granarolo e Alival la disdetta dei contratti di fornitura del latte già stipulati. Una tegola non da poco per un settore, quello del latte ovicaprino toscano, già da tempo in grave affanno, con i prezzi fermi a trent’anni fa e la concorrenza degli allevatori sardi che vendono il latte ai grandi caseifici a 20 centesimi in meno al litro. Le province più colpite quelle di Grosseto e Siena, dove maggiore è la presenza della pastorizia.

Al tavolo di lavoro aperto presso l’assessorato all’Agricoltura della Regione sono stati convocati a più riprese tutti i soggetti coinvolti, cominciando proprio da Granarolo e Alival, per proseguire con i principali caseifici toscani di produzione del pecorino, le organizzazioni sindacali, le centrali cooperative e i due consorzi di tutela (Consorzio del Pecorino Toscano e Consorzio del Pecorino delle Balze Volterrane).
Una ricognizione che ha restituito fin da subito lo scenario preoccupante in cui si sono ritrovati gli allevatori, col fondato rischio di lasciare “a terra” il latte delle proprie greggi. Ma non solo.

“Abbiamo capito che non si trattava solo di un’esigenza immediata di alcuni pastori toscani – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Marco Remaschi – ma di una problematica più ampia, che coinvolge l’intera filiera dei formaggi ovicaprini di qualità. E così, grazie a un lavoro di squadra, abbiamo fatto di un problema contingente una nuova opportunità di rilancio dell’intera filiera del latte ovi-caprino toscano legata alle produzioni a marchio DOP“.
Nell’ultimo incontro Remaschi ha illustrato il pacchetto di misure che la Regione metterà in campo per dare sostegno all’intera filiera, dai produttori di latte ai trasformatori, passando per i consorzi di tutela. Misure che saranno finanziate, appunto, con un investimento di 2 milioni di euro. Una vera boccata di ossigeno per una delle produzioni toscane di eccellenza.
E c’è anche un’altra buona notizia: praticamente tutti i produttori “scaricati” da Granarolo e Alival hanno trovato una nuova collocazione per il proprio latte nei caseifici toscani (quasi tutti aderenti al Consorzio del pecorino toscano DOP).

Si dichiarano soddisfatte le associazioni di categoria, mentre Confagricoltura chiede di dirigere ora l’attenzione sul problema dei danni causati dai predatori.
“Bisogna affrontare il problema del randagismo – dichiara Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana – che è conseguenza dell’ibridazione della specie del lupo che danneggia gli allevamenti. È ora che i proprietari che abbandonano i cani paghino per i danni causati”.

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