Fattori: “Giunta regionale ha chiuso ambedue gli occhi e tagliato fuori Comune di Barga. Mancano dati e viene spacciato per ecologico e ‘circolare’ un vero e proprio impianto di incenerimento”.
BARGA (Lu) – È in arrivo in Consiglio regionale la quarta interrogazione del gruppo di opposizione Sì – Toscana a Sinistra sul progetto di pirogassificazione degli scarti di pulper da cartiera e di altri rifiuti, dai fanghi agli scarti delle concerie e del tessile. Un nuovo tassello che si aggiunge alla tormentata e combattutissima questione del pirogassificatore KME che dovrebbe sorgere a Fornaci di Barga.
Tutto è incominciato l’11 giugno con la stipula tra la Regione Toscana e il colosso del rame KME di un accordo per il rilancio industriale dello stabilimento “tramite la realizzazione di una piattaforma energetica e la creazione di un polo di economia circolare”. Accordo siglato anche con l’avallo delle imprese cartarie interessate allo smaltimento del pulper.
Dopo le prime proteste degli ambientalisti e degli abitanti della Valle del Serchio, a luglio il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione presentata da Sì – Toscana a Sinistra con la quale si chiedeva alla Regione di escludere dagli accordi con KME la pirogassificazione, puntando sull’autoproduzione di energia da fonti veramente rinnovabili. Un indirizzo preciso che però, secondo il capogruppo Tommaso Fattori, la Giunta regionale ha disatteso.
“Il presidente Rossi ha firmato un accordo al buio, che contraddice un preciso indirizzo del Consiglio regionale, senza conoscere, al momento della stipula, alcun dettaglio del progetto. Non si sapeva ancora nulla del dimensionamento o della qualità dei materiali che avrebbero dovuto alimentare la piattaforma energetica. Tantomeno è possibile comprendere sulla base di quali ‘prodigi’ si otterrebbe una riduzione del quadro emissivo reale o gli annunciati miglioramenti degli impatti ambientali complessivi sul territorio. Da mesi chiediamo i dati reali e lo storico delle emissioni di KME, senza ottenere risposte”.
Ricordiamo che a novembre il comune di Barga ha presentato ricorso alla Presidenza della Repubblica contro l’accordo di giugno, dichiarando di non essere stato in alcun modo coinvolto nel procedimento; sempre a novembre il progetto del pirogassificatore è approdato in Regione. Un piano industriale assai fumoso, lo definisce Fattori, e per nulla chiaro sull’entità reale delle emissioni, che mette a rischio salute e ambiente: “Il Comune di Barga dev’essere coinvolto nell’applicazione dell’accordo e deve potersi esprimere sulle caratteristiche della piattaforma energetica, non è possibile scippare l’amministrazione degli strumenti per impedire la realizzazione di un megainceneritore di scarti del pulper e altri rifiuti. Allo stesso tempo è incredibile che si voglia procedere senza un’approfondita e preventiva analisi dello stato dei terreni interessati e senza chiarire come verrebbero smaltite le circa 20 mila tonnellate di ceneri previste e le circa 230 tonnellate annue di acque reflue”.
Queste le 7 domande alla Giunta regionale contenute nell’interrogazione di Sì Toscana a Sinistra:
1) Come sia stato possibile siglare un accordo per la realizzazione di una piattaforma energetica prima di conoscere il progetto stesso, il suo dimensionamento e la qualità dei materiali che alimenteranno la piattaforma energetica;
2) Su quale letteratura scientifica e su quali impianti funzionanti nel resto del mondo può basarsi per avallare come “ecologico” un impianto di gassificazione a 2 stadi destinato a bruciare elevate quantità di materiale eterogeneo e umido;
3) Su quali dati oggettivi effettivi si basa l’affermazione contenuta nell’accordo secondo cui si avrà una riduzione del quadro emissivo reale e forti miglioramenti degli impatti ambientali generali sul territorio, tali da garantire una finalità ambientale al progetto;
4) In che senso la Regione Toscana può considerare parte di un progetto di economia circolare, e dunque di recupero di materia, la realizzazione di un impianto dalla tecnologia dubbia che gassificherà scarti di pulper di cartiera e potenzialmente altri rifiuti di varia natura;
5) Se intende coinvolgere formalmente il Comune di Barga nell’applicazione dell’accordo in ogni suo aspetto, in primis rispetto all’eventuale realizzazione della piattaforma energetica;
6) Se, nell’attuale fase di esame del progetto da parte dei competenti uffici regionali è presente nel procedimento di VIA l’analisi dello stato dei terreni, considerato che l’area è già stata interessata da processi di bonifica suoli, di cui uno ancora in fase dibattimentale;
7) Come saranno smaltite le circa 20.000 tonnellate di ceneri previste e le circa 230 tonnellate annue di acque reflue.
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