Meno di un quinto dei Toscani sa che cosa si intenda per RAEE, i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e la maggioranza non sa come smaltirli.
Si è tenuta nei giorni scorsi a Roma la presentazione della ventesima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani, frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione dati da parte del Centro Nazionale per il Ciclo dei Rifiuti dell’ISPRA.
Quasi tutte le regioni italiane fanno rilevare, tra il 2016 e il 2017, un calo della produzione dei rifiuti urbani. La maggiore contrazione si osserva per l’Umbria (-4,2%), seguita da Molise (-3,1%), Basilicata (-2,8%) e Toscana (-2,7% rispetto al 2016). I rifiuti urbani si riducono, passando da 2,3 a 2,2 milioni di tonnellate. Sono Livorno, Grosseto, Lucca e Massa Carrara le province toscane con il più alto valore di produzione pro capite.
La raccolta differenziata regionale ammonta a 1,2 milioni di tonnellate. Toscana e Campania fanno rilevare percentuali di raccolta rispettivamente pari al 53,9% e 52,8%. Delle 40 Province che hanno raggiunto il target del 65% di raccolta differenziata solo 3 si trovano in Toscana. Raggiungono l’obiettivo le province di Lucca con il 69%, Pisa quasi al 65% e Prato con il 72,4%. Firenze è al 58,3%, la provincia di Grosseto al 34,1%, Arezzo al 40,2% e Livorno al 43,7%. L’analisi dei dati regionali mostra che in Toscana è incenerito il 5,1% del totale nazionale e che il totale dei rifiuti urbani biodegradabili smaltiti in discarica ammonta a 116 kg per abitante. E’ possibile consultare on-line la versione integrale del rapporto rifiuti urbani 2018.
Anche lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici è una questione ambientale aperta e di grande importanza, ma ancora la sensibilità dei cittadini toscani sull’argomento è piuttosto scarsa: meno di un quinto dimostra di conoscere effettivamente che cosa si intenda per RAEE, i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e molti sbagliano a smaltire gli apparecchi (soprattutto smartphone), anche se hanno consapevolezza della loro pericolosità (livello 8 in una scala da 1 a 10). E’ quanto emerge dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per Anci Toscana nell’ambito del progetto europeo Life WEEE che Anci Toscana porta avanti con Camera di Commercio di Firenze, Regione Toscana, Università degli Studi di Firenze, EcoCerved e Camera di Commercio di Siviglia.
La ricerca ha verificato le modalità di dismissione da parte delle famiglie toscane negli ultimi 5 anni per differenti tipologie di apparecchi. Per l’eliminazione dei grandi elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi, tv) l’uso del canale istituzionale, attraverso i Comuni e le isole ecologiche, è il comportamento più frequente. Invece per eliminare telefoni e smartphone solo 4 intervistati su 10 dichiarano un ricorso ai centri di raccolta; il 29% si tiene in casa gli apparecchi e 15% li elimina con plastica, metalli o nell’indifferenziato. Non è dunque un caso se il 76% dei Toscani vorrebbe essere maggiormente informato sulle modalità di smaltimento dei RAEE. Rosa Schina, responsabile del progetto, ha ricordato che solo il 56% dei Toscani conosce l’obbligo dei venditori di prodotti elettrici ed elettronici di ritirare gratis le apparecchiature non più usate, a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente.
Fonti: ISPRA e Anci Toscana
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